Ultima modifica:
28-09-2020

Eradicazione degli Ulivi in Salento


Descrizione:

La Xylella fastidiosa è un patogeno batterico delle piante trasmesso da insetti vettori e associato a malattie gravi che interessano un’estesa varietà di piante. Nella vite provoca la malattia di Pierce, che ha rappresentato un grave problema per i viticoltori di Stati Uniti e America del Sud. E’ stata scoperta sugli ulivi pugliesi a ottobre del 2013, rendendo la regione Puglia la prima in Europa nella quale sia stato rilevato il batterio [ 1 ].
Il territorio ospita la più alta concentrazione di piante millenarie al mondo, che danno corpo al paesaggio agrario arboreo più antico esistente, tante sono le testimonianze storico-culturali, archeologiche ed architettoniche di grande valore [ 2 ]

ha fin da subito criticato la poca apertura delle istituzioni locali ed europee per aver bruscamente respinto il ricco dibattito scientifico che si era aperto sull’origine del fenomeno. Un dibattito che ne ha identificato le cause in una serie di patogeni in connessione fra loro, in un contesto generale di abbassamento delle difese immunitarie delle piante, degrado dei terreni e inquinamento da pesticidi. Proprio per esprimere tale complessità la malattia venne chiamata Complesso del disseccamento rapido dell’olivo.


In quell’occasione i dimostranti hanno impedito i tagli posizionandosi vicino agli alberi. La protesta di contadini, ambientalisti e cittadini ha bloccato i tagli ancor prima che le ruspe giungessero sul luogo e le forze dell’ordine non hanno potuto far altro che verbalizzare l'impossibilità per il proprietario del fondo di mettere in atto le azioni previste dal programma di interventi varato dal commissario straordinario Giuseppe Silletti, che ha previsto indennizzi per ogni albero abbattuto per chi collabora [ 16 ][ 17 ]
l’Aiab, associazione italiana per l’agricoltura biologica, e l’ISDE, hanno chiesto un incontro con l’allora ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, per illustrare proposte di modifica al Decreto Xylella. Patrizia Masiello, presidente di Aiab Puglia e Agostino Di Ciaula, presidente del comitato scientifico di Isde hanno affermato di non negare il ruolo del batterio ma allo stesso tempo hanno ritenuto che la causa del disseccamento non si possa attribuire a un solo elemento, piuttosto alla cattiva gestione dei suoli con ripetuti attacchi fitosanitari. A loro avviso l’uso incontrollato di questi metodi ha contribuito ad aumentare la desertificazione del territorio, già in stato avanzato nel Salento, mettendo a rischio l’economia dell’agroalimentare d’eccellenza e la salute dei cittadini, a partire dagli stessi agricoltori [ 18 ].


Informazioni di base
Nome del conflittoEradicazione degli Ulivi in Salento
NazioneItalia
Città e regioneLecce, Puglia
Localizzazione del conflittoVEGLIE
Accuratezza della localizzazioneMedia (livello regionale)
Causa del conflitto:
Tipo di conflitto. Primo livelloConflitti legati alla conservazione della biodiversità
Tipo di confitto. Secondo livelloDeforestazione
Agro-tossici
Creazione/conservazione di riserve/parchi naturali
RisorseProdotti chimici
Ulivi
Dettagli del progetto e attori coinvolti
Dettagli del progetto

La Xylella fastidiosa è un patogeno batterico delle piante trasmesso da insetti vettori e associato a malattie gravi che interessano un’estesa varietà di piante. Nella vite provoca la malattia di Pierce, che rappresenta un grave problema per i viticoltori di Stati Uniti e America del Sud. E’ stata scoperta sugli ulivi pugliesi a ottobre del 2013 facendo entrare la regione nel triste primato di prima segnalazione del batterio nell'Unione europea. La presenza del batterio negli arbusti provoca ciò che è stato definito il complesso del disseccamento rapido dell’olivo (CoDiRO), una grave malattia dell’olivo comparsa pochi anni fa in un’area ristretta vicino Gallipoli. Nel 2013 si è rapidamente diffusa in forma epidemica in un’area di circa 8.000 ha [20]

Vedi altro
Area del progetto232
Tipo di popolazioneSemi-urbana
Popolazione impattata:14.338 abitanti di Veglie
Data di inizio del conflitto:01/03/2015
Attori governativi rilevanti:CNR di Bari
Regione Puglia
TAR del Lazio
Ministero delle Politiche Agricole
Unione Europea
Organizzazioni della società civile e le loro pagine web, se disponibili:Associazione Spazi Popolari spazipopolari.blogspot.com
Conflitto e mobilitazione
Intensità del conflittoBassa (attività modesta di organizzazioni locali con scarsa capacità di mobilitazione)
Temporalità del conflittoIn reazione all'implementazione del progetto
Gruppi mobilitati:Contadini
Organizzazioni sociali locali
Abitanti (cittadini/comunità rurali)
Scienziati / professionisti locali
Forme di mobilitazione:Azioni artistico-creative (es. teatro guerilla, murales)
Sviluppo di proposte alternative
Occupazione di terre
Azioni legali/giudiziarie
Lettere e petizioni di reclamo
Campagne pubbliche di informazione e denuncia
Proteste di strade/manfestazioni
Impatti del progetto
Impatti ambientaliPotenziale: Perdita di biodiversità, Desertificazione, Insicurezza alimentare/danni alle produzioni agricole, Contaminazione genetica, Contaminazione dei suoli, Deforestazione/perdita di aree verdi/vegetazione
Altro (specificare sotto)Per decenni, nelle aree focolaio del Salento, è stato usato il Roundup, cioè il glifosato. Nello specifico è stato impiegato negli uliveti per eliminare le erbe spontanee allo scopo di rendere più agevole la raccolta delle olive, dopo la loro caduta al suolo. Analizzando i rapporti ARPA i medici dell’ISDE hanno riscontrato che nelle aree focolaio, quindi in provincia di Lecce, il quantitativo di erbicida, pari a 4,05 Kg/ha, è significativamente superiore a quello delle altre province: Taranto (0,37 kg/ha), Foggia (0,92 kg/ha), Bari (1,11 kg/ha) e Brindisi (2,18 kg/ha). Di conseguenza i ricercatori hanno potuto affermare che il disseccamento si è manifestato dove si usa più glifosato. Cioè la malattia si è manifestata principalmente dove per decenni, dato confermato dagli stessi agricoltori, il glifosato è stato abbondantemente usato e abusato. Probabilmente in quantità superiore a quella indicata dalle statistiche. Tuttavia, il fenomeno del CoDiRO è più accentuato nelle aree focolaio del Salento probabilmente perché lì ci sono anche altre criticità ambientali, che sono meno gravi o addirittura assenti nelle aree non ancora colpite dalla malattia [12]
Impatti sulla salutePotenziale: Altre malattie legate alla contaminazione ambientale
Altro (specificare)La Puglia è al quarto posto in Italia per consumo di pesticidi. Ne vengono utilizzate circa 14.000 tonnellate all'anno, secondo gli ultimi dati Istat e in Salento, in particolare, la situazione è resa ancora più critica da un massiccio utilizzo di erbicidi, primo fra tutti il glifosato. Secondo i dati dell’ARPA analizzati dai medici ISDE è stato provato che in circa il 78% della frutta si trovano residui di pesticidi, in circa la metà dei campioni di ortaggi e legumi, e che sono stati trovati fino a 15 diversi pesticidi in un unico campione alimentare. Questo dato mette a serio rischio non solo la salubrità del terreno in cui i prodotti vengono coltivati ma anche la salute di numerosi cittadini [26]
Impatti socio-economiciPotenziale: Perdita di tradizioni/pratiche/saperi/culture, Deterioramento del paesaggio/perdita del senso del luogo
Altro (specificare)Nonostante non sia stato fatto uno studio specifico per quantificare il danno economico e paesaggistico subito nel corso degli anni in Salento numerosi giornalisti si sono recati sul luogo per documentare quanto il panorama pugliese sia cambiato. La fascia centrale del Salento che guarda lo Jonio è la zona più grave, quella definita “zona infetta”. Alcuni oliveti sorgono ancora inermi nel Capo di Leuca, la zona di Maglie al contrario versa in condizioni sempre peggiori, mentre la fascia che guarda l’Adriatico, fino a Lecce, sembra sia solo in parte compromessa.
A nord ci sono i focolai di Oria, San Pietro Vernotico e San Vito che rappresentano un grande rischio - specialmente per gli imprenditori - che il batterio possa presto trovar casa nella piana degli ulivi secolari che da Ostuni si spinge fino all’altopiano della Murgia.
Il settore, come raccontano le testate locali, è a terra e la produzione è calata vertiginosamente. Molte aziende hanno chiuso e molti uliveti sono stati distrutti e abbandonati, frantoi costretti ad acquistare le olive da fuori provincia per andare avanti con la produzione, posti di lavoro cancellati, agricoltori ormai scoraggiati e rassegnati [27].
Risultati
Status attuale del progettoOperativo
Risultato del conflitto/risposta:Negoziazione di soluzione alternative
Rafforzamento della partecipazione
Sviluppo di proposte alternative:Utilizzo dell’Agricoltura simbiotica

L’agricoltura simbiotica, nata dopo l’agricoltura biologica, verso la fine degli anni Ottanta, è un tipo di coltivazione delle piante agrarie che comporta l’inoculo nel suolo di microrganismi (funghi, batteri e lieviti) benefici. L’agricoltura simbiotica aumenta la fertilità del suolo. I principali attori sono i funghi micorrizici, che agevolano l’assorbimento delle sostanze nutritive e rendono le piante più vigorose e resistenti alle avversità. Questo legame tra piante e microrganismi del suolo si chiama micorriza. I risultati di questo tipo di agricoltura ottenuti nel corso del 2015-2016 e presentati all’inizio del 2017, nell’ambito del Progetto BiCC (Bio contrasto al CoDiRO), svolto in 23 comuni del Salento, sono stati molto incoraggianti, in quanto hanno dimostrato in campo di salvare le piante affette da CoDiRO, ma la Regione Puglia, che ha finanziato il progetto, e il Ministero delle Politiche Agricole non ne hanno tenuto conto, visto che all’indomani della presentazione dei risultati, hanno continuato ad imporre l’abbattimento degli alberi infetti e ad obbligare gli olivicoltori ad usare i pesticidi per il controllo degli insetti vettori della Xylella [12]
Consideri questo caso una vittoria dei movimenti per la giustizia ambientale?:NO
Spiegare brevemente il motivo Nonostante le mobilitazioni, lo sviluppo di proposte alternative e il tentativo di dialogo con le istituzioni si è continuato ad eradicare gli ulivi e a non incentivare la ricerca a trovare una soluzione alternativa a questa malattia.
Fonti e materiali
Leggi e normative correlate - fonti legislative e testi giuridici

[1]EFSA, Scientific Topic: Xylella Fastidiosa
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[4]Direttiva 2000/29/CE del Consiglio, dell'8 maggio 2000, concernente le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità
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[5]DECISIONE DI ESECUZIONE DELLA COMMISSIONE del 13 febbraio 2014 relativa alle misure per impedire la diffusione nell’Unione della Xylella fastidiosa
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[6]Scientific Opinion on the risk to plant health posed by Xylella fastidiosa in the EU territory, with the identification and evaluation of risk reduction options
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[7]Misure di controllo della Commissione Europea per Specie, Xylella Fastidiosa
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[8]Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 26 settembre 2014 Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di Xylella fastidiosa
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[9]Deliberazione della Giunta Regionale 29 ottobre 2013, n. 2023 Misure di Emergenza per la Prevenzione, il Controllo e la Eradicazione del Batterio da quarantena Xylella Fastidiosa associato al "Complesso del Disseccamento Rapido dell'Olivo"
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[10]Emergenza Xylella portale gestione agricola Regione Puglia
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[16]Piano degli interventi per fronteggiare il rischio fitosanitario connesso alla diffusione della Xylella fastidiosa (Well e Raju) nel territorio della regione Puglia
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[22]DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/789 DELLA COMMISSIONE del 18 maggio 2015 relativa alle misure per impedire l'introduzione e la diffusione nell'Unione della Xylella fastidiosa (Wells et al.)
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[25]Sentenza nella causa C-443/18 Commissione/Italia (batterio Xylella fastidiosa)
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Bibliografia di libri pubblicati, articoli universitari, film o documentari pubblicati

[2] IL PAESAGGIO AGRARIO DEGLI OLIVETI MONUMENTALI DELL’ALTO SALENTO Piana degli oliveti secolari ricadente nei territori comunali di Monopoli, Fasano,Ostuni e Carovigno in provincia di Brindisi, Paesaggi Agrari 2011, Italia Nostra
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[12]Atti del convegno ISDE Lecce: “Xylella, pesticidi. Rischi sanitari”,Lecce, 9 luglio 2018
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[13]C. Xiloyannis, E. Lardo,A. Sofo, A.M. Palese, Contro Xylella su olivo le buone pratiche agronomiche, Edizioni L'Informatore Agrario, 2015
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[20]Xylella fastidiosa e complesso del disseccamento rapido dell’olivo (CoDiRO): lo stato dell’arte e strategie di difesa, Marina Barba, CRA- Centro di Ricerca per la Patologia Vegetale, ROMA, 24 giugno 2015
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[21]Comunicato EFSA su Xylella Fastidiosa
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[26]Relazione del dott. Agostino Di Ciaula: “Possibili rischi sanitari del Decreto Martina”Lecce 9 luglio 2018
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[3]Xylella Fastidiosa: smentita della Dottoressa Barba, i like puglia, 2 aprile 2015
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[11] Sito Web Spazi Popolari
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[14]Alexik, Curare gli ulivi come forma di resistenza, Comune Info, 25 ottobre 2018
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[15]Chiara Spagnolo, Xylella, nel Brindisino la protesta dei manifestanti blocca il taglio degli ulivi, La Repubblica, 17 ottobre 2015
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[17]Ansa, Xylella: proteste, bloccati tagli ulivi, 17 ottobre 2015
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[18]Decreto Xylella, il mondo del biologico chiede un incontro col ministro Centinaio per modifiche al testo, ISDE, 12 aprile 2019
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[19]«Affaire xylella: basta speculazioni»: manifestazione di protesta il 14 giugno, Terra Nuova, 10 giugno 2019
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[23]Aggiornamento su Xylella: ancora nessuna cura, essenziali le misure di controllo, EFSA, 15 maggio 2019
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[24] Xylella, la condanna Ue: non attuate le misure contro il batterio. «Danni per 1,2 miliardi», La Gazzetta del Mezzogiorno, 5 settembre 2019
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[27]Xylella padrona, gli ulivi muoiono Il Salento abbandonato a se stesso, Nuovo Quotidiano di Puglia, 10 settembre 2017
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Meta informazioni
Collaboratore:Ivano Gioffreda, Associazione Spazio Popolare; Rebecca Silvagni CDCA; Lorenzo Mele
Ultima modifica28/09/2020
ID del conflitto:4611
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