Ultima modifica:
13-05-2021

Estrazione di idrocarburi Ombrina Mare

La popolazione abruzzese, grazie alle numerose mobilitazioni e iniziative, è riuscita a bloccare un'opera dall'altissimo impatto inquinante e paesaggistico.



Descrizione:

Sin dagli anni ’50, il tratto di costa oggetto del conflitto è stato d’interesse per le compagnie petrolifere. Dapprima l’AGIP (1955-1970), poi la GULF italia (1970-1973), ma entrambe rinunciarono alla coltivazione. Stesso epilogo per le indagini condotte dalla ELF Italiana tra il 1975 ed il 2000, nonostante la realizzazione del Pozzo Ombrina Mare 1. Nel 2002, la Società Gas della Concordia S.p.A. inoltrava una richiesta di istanza di permesso di ricerca (d.491B.R.-GC), che è stato ottenuto nel 2005 (B.R269.GC) per la durata di 6 anni [1].

Il conflitto tra la popolazione e le attività petrolifere si avvia sostanzialmente solo nell’autunno 2007, quando diventa di dominio pubblico il progetto denominato “Centro Oli” ad Ortona. In pochi mesi la protesta popolare sposta l’intera classe politica dal convinto assenso iniziale ad una totale opposizione, nonostante il “Centro Oli” avesse acquisito tutte le autorizzazioni di legge. Il 15 marzo 2008 migliaia di persone scendono in piazza a Pescara contro la deriva petrolifera e le tante emergenze ambientali della Regione. Nasce EmergenzAmbienteAbruzzo, rete che unisce associazioni, comitati, movimenti, attività produttive [2]. La mobilitazione scaturita ha portato ad una nuova consapevolezza della popolazione e alla nascita di un forte movimento capace di opporsi ad ogni progetto e ad ogni istanza in tutta la Regione.

A seguito di cessione di ramo d’azienda, il 28 luglio 2005 la Società Intergas Più S.r.l. diveniva titolare del permesso. Questa presentava istanza di pronuncia di compatibilità ambientale per la realizzazione del pozzo Ombrina Mare 2. Il parere favorevole giungeva il 6 dicembre 2007. È il 2008 quando entrava in scena la Medoilgas, a seguito del passaggio di quote dalla Società Intergas Più S.r.l.. La Medoilgas completava il Pozzo Ombrina Mare 2 che, secondo le stime della Società Italiana Mineraria, conterrebbe 20 milioni di barili di olio e 140-250 milioni metri cubi di gas. Presentava, quindi, istanza di concessione di coltivazione (d30B.C.-MD), all’interno dell’area relativa al permesso di ricerca d.491B.R.-GC. Successivamente, veniva accordata una sospensione del decorso temporale del permesso di ricerca (dal 5 maggio 2011 al 5 maggio 2012). Il 29 aprile 2011 la Medoilgas inoltrava istanza di riduzione del permesso di ricerca, al fine di ridurlo esattamente all’area della concessione di coltivazione.

Dopo il disastro del “Golfo del Messico” nel 2010 il Decreto Prestigiacomo impose il divieto di estrazioni petrolifere per cinque miglia (12 in presenza di Aree Protette) [3]. Anche l’iter autorizzativo di Ombrina Mare 2 viene quindi stoppato. Nell’autunno 2012 il “Decreto Passera” abolisce questo divieto e, poco dopo, l’iter di Ombrina Mare 2 riparte. Subito si attiva la mobilitazione di associazioni, comitati, movimenti, cittadini, anche istituzioni che raggiungerà il suo “picco” con la manifestazione del 13 Aprile 2013, quando 40.000 persone hanno partecipato a Pescara a quella che fu la più grande manifestazione (fino al 2013) che l’Abruzzo ricordi. Un’altra manifestazione, per chiedere di bloccare Ombrina e progetti come il resort e concludere l’iter autorizzativo del Parco Nazionale della Costa Teatina, si è realizzata a San Vito Marina il 23 Agosto 2013, indetta dal Centro Sociale Occupato Autogestito Zona 22.

Nei mesi successivi alla manifestazione di Pescara il Ministero dell’Ambiente ha deciso di sottoporre l’intero progetto alla procedura per l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), e non solo per la VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) come richiesto precedentemente. Contro tale decisione la Medoil ha opposto ricorso al TAR del Lazio, bocciato nell’Aprile 2014, e successivamente al Consiglio di Stato. Nel bocciare il ricorso della Medoil, il TAR ha riconosciuto l’importanza dell’istituendo Parco Nazionale della Costa Teatina e della legge regionale sui trabocchi.

Dopo alcuni mesi, il 6 marzo 2015, inaspettatamente, la Commissione VIA-VAS nazionale ha dato “parere favorevole con prescrizione numero 1154 del 25 gennaio 2015” alla VIA per Ombrina Mare. Immediatamente è ripartita la mobilitazione: il 29 marzo oltre 500 persone hanno partecipato all’assemblea ospitata dal Centro Sociale Occupato Autogestito Zona22 che ha lanciato la manifestazione del 23 maggio a Lanciano [4]. Una manifestazione che ha superato ogni possibile previsione, 60.000 persone hanno attraversato il centro della città, 482 le adesioni pervenute di comitati, associazioni, movimenti, istituzioni. Un no ad Ombrina confermato anche durante il festival a trivelle zero organizzato a Zona22, nelle stesse settimane della firma dei ministri Galletti e Franceschini sul decreto conseguente al parere VIA. Il 14 ottobre 2015 centinaia di persone da tutta Italia hanno presidiato davanti al MISE durante la prima convocazione della conferenza dei servizi finale, poi rinviata di 3 settimane. Il 5 novembre il Consiglio Regionale abruzzese vota l’istituzione del Parco Marino Regionale “Trabocchi del chietino e costa frentana”, il 9 incredibilmente il MISE chiude la conferenza dei servizi per Ombrina ignorando il parco marino e le istanze degli enti locali.

Quando Ombrina era praticamente ad un passo il 23 dicembre un emendamento alla legge di stabilità ha modificato la normativa sulle 12 miglia, bloccandone così l’iter autorizzativo. Il 5 febbraio sul BUIG viene pubblicato l’avviso di “chiusura del procedimento e rigetto” di Ombrina Mare. Nei mesi di Luglio ed Agosto 2016 la Rockhopper ha definitivamente smantellato anche il pozzo esplorativo e il tripode di poco più di 10 metri presenti davanti la costa di San Vito Chietino e Rocca San Giovanni dal 2008. Dopo anni e anni di manifestazioni, sit in, dossier, mobilitazione ha vinto il popolo abruzzese!

Informazioni di base
Nome del conflittoEstrazione di idrocarburi Ombrina Mare
NazioneItalia
Città e regioneAbruzzo, Abruzzo
Localizzazione del conflittoCosta dei Trabocchi (tra Ortona e Torino di Sangro)
Accuratezza della localizzazioneAlta (livello locale)
Causa del conflitto:
Tipo di conflitto. Primo livelloEnergia (fossile, rinnovabile e giustizia climatica)
Tipo di confitto. Secondo livelloEsplorazione ed estrazione di gas e petrolio
Gestione delle zone costiere e umide
Raffinazione gas e petrolio
RisorseGas naturale
Petrolio
Dettagli del progetto e attori coinvolti
Dettagli del progetto

Secondo le stime della stessa società proponente, ogni giorno saranno immesse in atmosfera circa 200 tonnellate di fumi da combustione dai motori, dal termo-distruttore e dalla torcia atmosferica; nei pochi mesi di perforazione e prove di produzione saranno prodotte 14mila tonnellate di rifiuti tra fanghi perforanti ed altro, equivalenti ad una superficie cubica di 35 metri X 24 metri X 43,50 metri di altezza sul livello medio marino (come un palazzo di 10 piani), legati ai 4-6 pozzi che dovrebbero essere perforati in un periodo di avvio del progetto della durata di 6-9 mesi. Solo in questa fase verrebbero prodotte 14.258,44 tonnellate di rifiuti, soprattutto fanghi di perforazione. La piattaforma sarà collegata ad una grande nave della classe Panamax riadattata per diventare una vera e propria raffineria galleggiante, definita Floating Production, Storage and Offloading (FPSO), posizionata con ancoraggi a 10 km di distanza dalla costa. La nave avrebbe le seguenti dimensioni: 320 metri di lunghezza per 33 di larghezza e 54 metri di altezza massima (le fiancate si alzeranno dal mare per 22 metri.

Area del progetto27,125 ha
Tipo di popolazioneSemi-urbana
Popolazione impattata:381.000 circa (abitanti della provincia di Chieti)
Data di inizio del conflitto:01/10/2007
Imprese coinvolte (private o pubbliche)ROCKHOPPER from United Kingdom
Attori governativi rilevanti:Ministero dell’Ambiente
Regione Abruzzo
Comuni di Francavilla, Ortona, San Vito Marina, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto, San Salvo.
Organizzazioni della società civile e le loro pagine web, se disponibili:* Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua Pubblica - http://www.acquabenecomune.org
* Coordinamento Nazionale No Triv - http://notriv.blogspot.it/
* EmergenzAmbienteAbruzzo - http://blog.libero.it/emergenzambiente/
* Centro Sociale Occupato Autogestito Zona Ventidue -http://zonaventidue.wordpress.com
* Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina - http://vogliamoilparco.blogspot.com
* Associazione Nuovo Senso Civico - http://nuovosensocivico.blogspot.it/ - http://www.nuovosensocivico.it/
* Abruzzo Beni Comuni - https://www.facebook.com/pages/Abruzzo-Beni-Comuni/132553182728
* Stop Biocidio Abruzzo - https://www.facebook.com/groups/361223334014439/
Conflitto e mobilitazione
Intensità del conflittoMedia (proteste, mobilitazione visibile)
Temporalità del conflittoIn reazione all'implementazione del progetto
Gruppi mobilitati:Organizzazioni sociali locali
Governi locali/partiti politici
Abitanti (cittadini/comunità rurali)
Movimenti sociali
Scienziati / professionisti locali
Pescatori
Forme di mobilitazione:Elaborazione di documenti indipendenti (es. reports, dossier, note informative)
Azioni legali/giudiziarie
Media-attivismo
Presentazione osservazioni alla VIA/AIA
Campagne pubbliche di informazione e denuncia
Proteste di strade/manfestazioni
Impatti del progetto
Impatti ambientaliPotenziale: Perdita di biodiversità, Degradazione paesaggistica, Fuoriuscite di contaminanti, Fuoriuscite di petrolio, Contaminazione delle acque di superficie e peggioramento della qualità delle acque, Inquinamento atmosferico
Impatti sulla salutePotenziale: Malattie professionali e incidenti sul lavoro, Altre malattie legate alla contaminazione ambientale
Impatti socio-economiciPotenziale: Deterioramento del paesaggio/perdita del senso del luogo, Aumento della corruzione/cooptazione dei diversi attori
Risultati
Status attuale del progettoFermato
Risultato del conflitto/risposta:Sentenze favorevoli alla giustizia ambientale
Sentenze sfavorevoli alla giustizia ambientale
Rafforzamento della partecipazione
Cancellazione del progetto
Sviluppo di proposte alternative:Abbandono del progetto e sviluppo di un’economia basata sul Parco Nazionale della Costa Teatina e le eccellenze ambientali del territorio.
Consideri questo caso una vittoria dei movimenti per la giustizia ambientale?:SI
Spiegare brevemente il motivoGrazie alle mobilitazioni avvenute il progetto è stato cancellato.
Fonti e materiali
Leggi e normative correlate - fonti legislative e testi giuridici

[3] Decreto legislativo 30 luglio 1999 n. 300
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Legge 9 gennaio 1991, n. 9

Norme per l'attuazione del nuovo piano energetico nazionale: aspetti istituzionali, centrali idroelettriche ed elettrodotti, idrocarburi e geotermia, autoproduzioni e disposizioni fiscali
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Decreto Legislativo 25 novembre 1996, n. 625

Attuazione della direttiva 94/22/CEE relativa alle condizioni di rilascio e di esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi.
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Legge 21 luglio 1967, n. 613

Ricerca e coltivazione degli idrocarburi liquidi e gassosi nel mare territoriale e nella piattaforma continentale e modificazioni alla Legge 11 gennaio 1957, N.6, sulla ricerca e coltivazione degli idrocarburi liquidi e gassosi
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Decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 484

Regolamento recante la disciplina dei procedimenti di conferimento dei permessi di prospezione o ricerca e di concessione di coltivazione di idrocarburi in terraferma e in mare.
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Decreto Ministeriale 26 aprile 2010

Approvazione disciplinare tipo per i permessi di prospezione e di ricerca e per le concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale.
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Legge 23 agosto 2004, n. 239

Riordino del settore energetico, nonché delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia (http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/norme/239l04.htm) come modificata ed integrata dalla Legge 23 luglio 2009, n. 99 (http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2009-07-23;99~art27%21vig=) , dal Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83 (http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto-legge:2012-06-22;83%21vig=) convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134 e dal Decreto Legge 12 settembre 2014, n. 133.
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Bibliografia di libri pubblicati, articoli universitari, film o documentari pubblicati

TNI sheet "DIRTY OIL ATTACKS ACTION ON FOSSIL FUELS ROCKHOPPER VS ITALY"
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[1] Permesso di Ricerca B.R269.GC
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[2] Blog di Emergenzambiente
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[4] Appello manifestazione Lanciano 23 aprile 2015
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[5] 10isdsstories.org
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Sito di Caffè Abruzzo - Istituzioni Politica Cultura giuridica
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Sito di Peacelink Abruzzo
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Sito di Legambiente Abruzzo
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Sito del WWF Abruzzo
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Decreto legislativo 30 luglio 1999 n. 300
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4. Appello manifestazione Lanciano 23 aprile 2015
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3. Decreto legislativo 30 luglio 1999 n. 300
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Media correlati - links a video, campagne, social networks

Video interview #OmbrinaMare #StopISDS Dirty Oil vs Beautiful Abruzzo: The fight against ISDS in Italy
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Meta informazioni
Collaboratore:Daniela Del Bene, based on the data sheet published in the Italian platform (it.ejatlas.org)
Ultima modifica11/03/2014
ID del conflitto:4573
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