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Raffineria di Sannazzaro de' Burgondi


Descrizione:

La raffineria di Sannazzaro de Burgondi in provincia di Pavia, si trova all’interno del triangolo industriale Torino - Milano - Genova, posizione strategica che l’ha resa, sin da quando è stata costruita, centro nevralgico della produzione di carburante per tutte le regioni del nord-ovest italiano e anche per parte della Svizzera e dell’Austria. La centrale inaugurata nel 1963 con un solo impianto per il topping (distillazione primaria) ed una cisterna per il prodotto finito, conta oggi 2 impianti di topping, 2 impianti di reforming, 3 impianti di desolforazione distillati, 1 impianto di cracking catalitico ed 1 impianto di hydrocracking. L’impianto raffina ogni anno più di 10 milioni di tonnellate di greggio, e produce 45 tipi diversi di prodotti finiti [1].

Nel marzo del 1986 la raffineria è stata dichiarata “sito industriale a rischio di incidente rilevante”. E’ in concomitanza con questo evento che si hanno le prime reazioni da parte della popolazione dal punto di vista di interesse verso la tutela della salute e dell’ambiente. Si dovranno però, aspettare due decenni prima di assistere alla creazione di comitati autonomi ed indipendenti che operino per la salvaguardia di questi temi nel comune di Sannazzaro [2].

Da un confronto con i dati dichiarati dai maggiori impianti inquinanti d’Italia, risulta che la raffineria di Sannazzaro sia classifica al IV posto per emissioni in atmosfera di PM10 ed addirittura al III per quanto riguarda le emissioni di cadmio e cromo [3].

La prima proposta di indagine epidemiologica sui possibili danni alla salute causate dalle emissioni della raffineria è del 2002 e prendeva in considerazione l’esposizione negli anni a cavallo tra il 1995 e il 2000, tuttavia, i tecnici preposti alla raccolta dei dati non sono mai entrati nello stabilimento e l’indagine non è stata portata a compimento. Inoltre fino al 2007 le centraline di monitoraggio delle emissioni in atmosfera, sono state gestite dallo stesso Eni, ricoprendo cosi, al tempo stesso, il ruolo di controllore e di controllato. Dal 2007 è l’Arpa Lombardia che gestisce le centraline [4][5]. Nel 2014 il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la richiesta di indagine epidemiologica su tutta la popolazione di Sannazzaro de’ Burgondi [6][7].

Questo avvenne anche a partire dai diversi episodi di malfunzionamenti ed incendi che, negli anni precedenti [8] e in particolare tra il 2012 e l'inizio del 2014 [9][10][11], coinvolsero l'impianto di raffineria Eni e procurando parecchia preoccupazione per la propria salute e incolumità tra gli abitanti di Sannazzaro. Tale indagine epidemiologica partita nel Febbraio 2016 è iniziata tramite la distribuzione dei questionari per capire quali sono gli impatti della Raffineria sulla salute degli abitanti. L'idea è quella di raccogliere le risposte delle persone che sono state ricoverate per problemi cardiaci o respiratori tra il 2010 e il 2014 e quelle persone che non hanno subito ricoveri al fine di confrontarle [13].

Il 1 Dicembre 2016 una grave esplosione all'interno della raffineria ha riacceso l'allarme sugli impatti sanitari e ambientali che l'impianto ha sul territorio. Secondo quanto dichiarato da Eni subito dopo l'incendio, non ci sarebbero conseguenze sull'ambiente[14]; eppure la cittadinanza è stata invitata tramite sms, megafoni e per mezzo dei canali social del Comune a non uscire dalle proprie abitazioni al fine di non inalare i fumi prodotti dall'incendio [15]. Secondo un comunicato dell'Arpa infatti "oltre alle polveri possono essersi diffuse sostanze solforate in particolare anidride solforosa e acido solfidrico, sostanze irritanti sia naso sia gola"[16]. Circa un mese dopo l'incidente, il Comune di Mezzana Biglia per mezzo di un comunicato sul Sito Web del Comune ha dichiarato che i materiali incombusti prelevati in prossimità dell'impianto il giorno dell'incidente sono da classificare come rifiuti pericolosi. Le analisi svolte infatti hanno mostrato una elevata presenza di Zinco [17].

Dopo solo due mesi dall'incidente, un nuovo incendio ha coinvolto la raffineria ENI. Secondo La Provincia Pavese l'incidente si è verificato nell'impianto di desolforazione, nell'Isola 7 [18].

Informazioni di base

Nome del conflittoRaffineria di Sannazzaro de' Burgondi
NazioneItalia
Città e regionePavia, Lombardia
Localizzazione del conflittoSannazzaro de' Burgondi
Accuratezza della localizzazioneAlta (livello locale)

Causa del conflitto:

Tipo di conflitto. Primo livelloEnergia (fossile, rinnovabile e giustizia climatica)
Tipo di confitto. Secondo livelloRaffinazione gas e petrolio
Inquinamento legato al trasporto (sversamento, polveri, emissioni)
RisorseGas naturale
Acciaio
Petrolio

Dettagli del progetto e attori coinvolti

Dettagli del progetto

L'impianto tratta ogni anno più di 10 milioni ti tonnellate di greggio. Dal 2004 è entrata in esercizio la Centrale a Ciclo Combinato EniPower, che fornisce alla raffineria energia sotto forma di vapore, composta da tre gruppi a ciclo combinato, due alimentati a gas naturale ed uno alimentato con una miscela di gas naturale e gas di sintesi. Può produrre fino a 1000 MW elettrici.

Nel 2006 è stata approvata la costruzione di un impianto di hydrocraking e uno di deasphalting per la produzione di carburanti ad alto numero di ottano e basso contenuto di zolfo. Nel 2009 è entrato in funzione il nuovo impianto Hydrocracker in grado di lavorare gasolio pesante e in grado di incrementare la produzione di diesel. Poiché tutti gli apparecchi di raffineria che lavorano in pressione sono protetti da valvole di sicurezza, che, al raggiungimento di una determinata soglia di pressione, scaricano il fluido di processo contenuto nel recipiente, in un collettore comune e bruciati in torcia, si è resa necessaria la costruzione di un sistema di nuove torce dedica di due sistemi separati: in particolare una torcia idrocarburi ed una torcia acida.

Alla fine del 2012 è entrato in funzione, in un'area limitrofa, un nuovo impianto. Si chiama "Est" (Eni Slurry Technology) ed è basato su una tecnologia -sperimentata e testata dal 2005 presso la raffineria di Taranto -destinata alla conversione in benzine di oli pesanti e bitumi, derivanti dagli attuali processi di raffinazione. Il risultato è stato quello di portare le tonnellate di petrolio lavorato a 11 milioni e cento. Insomma, una nuova raffineria adiacente con una lavorazione da 23mila barili di greggio in più al giorno.

In totale la raffineria dispone di un parco di 170 serbatoi per una capacità complessiva di stoccaggio di oltre 2,3 milioni di metri cubi per i prodotti raffinati.

Area del progetto320 ha
Livello degli investimenti:1,100,000,000
Tipo di popolazioneSemi-urbana
Popolazione impattata:9311 [abitanti dei comuni di Sannazzaro de Burgondi, Ferrera Erbognone e Lomello]
Data di inizio del conflitto:01/03/1986
Imprese coinvolte (private o pubbliche)Ferrero International S.A. from Italy
Attori governativi rilevanti:Agenzia regionale per la protezione ambientale (A.R.P.A.);
Provincia di Pavia;
Comune di Sannazzaro de Burgondi ;
Comune di Pieve del Cairo;
Comune di Mezzana Bigli;
Comune di Galliavola.
Istituzioni internazionali o finanziarieBanca Europea degli Investimenti ( BEI)
Organizzazioni della società civile e le loro pagine web, se disponibili:* Comitato per Lomello - Comitato LA NOSTRA SANNAZZARO - https://paviaprovinciainquinata.wordpress.com/about/

Conflitto e mobilitazione

Intensità del conflittoBassa (attività modesta di organizzazioni locali con scarsa capacità di mobilitazione)
Temporalità del conflittoLatente (mobilitazioni ancora non visibili)
Gruppi mobilitati:Contadini
Lavoratori industriali
Organizzazioni sociali locali
Abitanti (cittadini/comunità rurali)
Movimenti sociali
Forme di mobilitazione:Ricerca partecipativa (es. epidemiologia popolare)
Coinvolgimento delle ONG nazionali e internazionali
Media-attivismo
Lettere e petizioni di reclamo
Campagne pubbliche di informazione e denuncia
Azionariato critico
Appelli/ricorsi per una valutazione economica dello status dell'ambiente

Impatti del progetto

Impatti ambientaliPotenziale: Contaminazione delle falde acquifere/riduzione dei bacini idrici, Riduzione della resilienza ecologica/idrogeologica, Inquinamento atmosferico, Degradazione paesaggistica, Inquinamento acustico, Deforestazione/perdita di aree verdi/vegetazione, Insicurezza alimentare/danni alle produzioni agricole, Contaminazione dei suoli, Fuoriuscite di petrolio, Incendi, Fuoriuscite di contaminanti, Altro (specificare sotto)
Altro (specificare sotto)* 15 novembre 2001: incendio di una ciminiera della raffineria, dichiarato lo stato di preallarme [8].
* 10 aprile 2012: incendio nell’impianto chiamato HDS1 della durata di circa 10 ore, ha causato un innalzamento dei PM10 (i dati raccolti dalle centraline di Sannazzaro dichiarano che i valori erano nei limiti della legge; non si hanno rilevamenti nei comuni adiacenti interessati)[9].
* 30 maggio 2013: una colonna di fumo si alza dall'impianto dell'Eni destando molta preoccupazione tra i presenti [10].
* 9 febbraio 2014: un incendio ha colpito la nuova Raffineria “Est” dell' Eni (Eni Slurry Technology), la nube di zolfo ha interessato un area di circa 40 km per le successive 2 ore dallo scoppio [11].
Impatti sulla salutePotenziale: Malattie professionali e incidenti sul lavoro, Incidenti/infortuni, Esposizione a fattori a rischio incerti o non conosciuti (es. radiazioni), Morti, Altre malattie legate alla contaminazione ambientale
Altro (specificare)10 aprile 2012: in relazione all'incendio si riporta la presenza di un ferito.
15 marzo 2014: riscontrati casi di miasmi e malori in tutta la città a causa di forti odori provenienti dall'EST [12].
Impatti socio-economiciPotenziale: Perdita di tradizioni/pratiche/saperi/culture, Deterioramento del paesaggio/perdita del senso del luogo, Mancanza di sicurezza sul lavoro, assenteismo al lavoro, licenziamenti, disoccupazione

Risultati

Status attuale del progettoOperativo
Risultato del conflitto/risposta:Negoziazione di soluzione alternative
Rafforzamento della partecipazione
Sviluppo di proposte alternative:I comitati locali chiedono l'installazione di centraline di rilevamento anche nei paesi limitrofi la raffineria, chiedono una maggiore trasparenza d'informazione e che le ciminiere del nuovo impianto "EST" vengano costruite più alte per una maggiore dispersione dei fumi tossici.
Consideri questo caso una vittoria dei movimenti per la giustizia ambientale?:Incerto
Spiegare brevemente il motivoIl tema dell'inquinamento ambientale legato alla raffineria (ma anche ad altre strutture inquinanti come la discarica di amianto) ha favorito l'organizzazione locale dei comitati spingendoli ad agire insieme per la tutela della salute della popolazione locale e dell'ambiente, attraverso una maggiore presenza partecipativa ed informata.

Fonti e materiali

Leggi e normative correlate - fonti legislative e testi giuridici

[7] Richiesta indagine epidemiologica
http://www.comune.sannazzarodeburgondi.pv.it/archiviodelibere/archivio/SYSADM_01_000002281002110805E.PDF

Valutazione Ambientale Strategica (VAS)
http://www.comune.sannazzarodeburgondi.pv.it/file/territorio-e-ambiente/urbanistica/09_Sintesi%20non%20tecnica%20del%20rapporto%20ambientale%20VAS.pdf

Bibliografia di libri pubblicati, articoli universitari, film o documentari pubblicati

[1] Sito Eni
http://www.eni.com/it_IT/azienda/attivita-strategie/refining-marketing/raffinazione-rf/raff-sannazzaro.shtml

[3] Rapporto Legambiente 2009
http://www.scribd.com/doc/19245051/Dossier-Mal-Aria-industriale

[4] Informazioni da Altraeconomia
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=2978

[5] Eni dichiarazione ambientale 2007
http://www.eni.com/it_IT/attachments/sostenibilita/raffineria-sannazzaro-burgundi.pdf

[14] Comunicato ENI sull'incendio del 1 Dicembre 2016
https://www.eni.com/it_IT/media/news/Eni_incendio_impianto_EST_Raffineria_Sannazzaro_in_fase_di_spegnimento.page

[16] Comunicato ARPA sull'Incendio del 1 Dicembre 2016
http://ita.arpalombardia.it/ITA/news.asp?id=1139

[17] Comunicato del Comune di Mezzana Bigli
http://www.comune.mezzanabigli.pv.it/notizie/118-residui-di-combustione-dall-incidente-in-raffineria

[2] Sito comitati locali
https://paviaprovinciainquinata.wordpress.com/about/

[6] Articolo del settimanale online "lalomellina.com" del 16 Luglio 2014
http://www.lalomellina.com/index.php/the-news/sannazzaro/8097-indagine-epidemiologica-a-mezzo-secolo-dall-insediamento-dell-eni

[8] Articolo del giornale "Corriere della Sera" del 16 novembre 2001
http://archiviostorico.corriere.it/2001/novembre/16/Ciminiera_fiamme_Paura_nella_raffineria_co_5_0111163574.shtml

[9] Articolo del giornale "Il Giorno" del 10 aprile 2012
http://www.ilgiorno.it/pavia/cronaca/2012/04/10/695285-sannazzaro_esplode_conduttura.shtml

[11] Incendio del 9 febbraio 2014
http://www.pietrodommarco.it/incendio-raffineria-sannazzaro/

[12] Articolo del settimanale online "lalomellina.com"
http://www.lalomellina.it/index.php/component/content/article/74-in-evidenza/7547-miasmi-e-malori-a-sannazzaro-puzza-di-idrocarburi-nauseabonda-in-citta?fb_action_ids=3975971135299&fb_action_types=og.comments

[13] Articolo del quotidiano "La provincia Pavese" del 1 Febbraio 2016
http://ricerca.gelocal.it/laprovinciapavese/archivio/laprovinciapavese/2016/02/01/pavia-sannazzaro-800-questionari-per-l-indagine-sulla-salute-18.html

[15] Articolo del quotidiano "La Repubblica" del 1 Dicembre 2016
http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/12/01/news/esplode_raffineria_eni_in_provincia_di_pavia_-153238834/

[18] Articolo del quotidiano "Il fatto quotidiano" del 6 Febbraio 2017
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/05/pavia-incidente-nella-raffineria-eni-di-sannazzaro-de-burgondi/3369208/

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[10] Colonna di fumo dalla raffineria, paura a Sannazzaro dal giornale La Provincia Pavese del 30 maggio 2013
http://video.gelocal.it/laprovinciapavese/locale/colonna-di-fumo-dalla-raffineria-paura-a-sannazzaro/13707/13755

Meta informazioni

Collaboratore:Riccardo Masoch (CDCA); SIGAS
Ultima modifica12/07/2018
ID del conflitto:4608

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